Sindacato Fenice Laureati

ARTEFICI DEL NOSTRO DESTINO

Sono due gli argomenti che utilizzeranno maggiormente i nostri detrattori per far desistere i colleghi dall’associarsi a Fenice, nel timore di perdere l’adesione dei Funzionari Laureati : 1) questo progetto è una favola raccontata dall’ennesimo Sindacatucolo non rappresentativo (quindi ininfluente) a caccia di tessere per alimentare un nuovo gruppo di aspiranti poltronai; 2) vogliono spaccare la categoria dei lavoratori e la loro unità.

La maggior parte dei componenti il Consiglio Nazionale, compreso il fondatore e Presidente di Fenice, tra un massimo di 6 anni sarà in pensione. Se Fenice non realizzerà il suo obiettivo principale in tempi congrui Fenice morirà. Se lo realizzerà saranno gli associati a decidere se continuare a sostenere il Sindacato Fenice con una nuova classe dirigente. Un sigillo di onestà intellettuale dell’attuale dirigenza “a tempo” che per realizzare quanto prefissatosi si è auto-tassata dedicando tutto il tempo extra-lavorativo. Una “follia” destabilizzante per chi è abituato a concepire la rappresentanza come centro di potere, come sfrenata competizione verso le altre sigle, come menzogna per raggiungere il consenso e come interesse fatto esclusivamente di tessere e di favori.

Perchè Fenice è un atto di amore di chi vuole difendere la propria e l’altrui dignità calpestata e di chi guarda ai giovani laureati affinchè scelgano come loro futuro una P.A. moderna, efficiente e meritocratica.

Se i decisori definissero il progetto di Fenice una favola per allodole sognanti, in realtà si dichiarerebbero rei-confessi, considerato che il nostro progetto dovrebbe rappresentare quella normalità che essi hanno negato, creando l’attuale studiata penalizzazione per i Funzionari Laureati.

Noi crediamo nella normalità e faremo di tutto per ottenerla, sfruttando un doppio binario: utilizzeremo la forza di tutti i Funzionari Laureati del Comparto Funzioni Centrali che sposeranno le nostre idee per proporre al Governo e all’intero arco parlamentare un atto legislativo contenente il nostro progetto . Per loro sarà un’ottima occasione per dimostrare che competenza e merito nella P.A. non rappresentano solo e sempre vacui esercizi salivari. Abbiamo già pronta una campagna extragiudiziale e mass mediatica “di supporto” molto intensa e qualificata. Nel frattempo le Organizzazioni Sindacali più rappresentative potrebbero essere indotte alla riflessione dalla perdita di tessere o dal consenso (anche contestuale a quello loro concesso – il fenomeno della doppia tessera ) dato a Fenice da migliaia di colleghi.

Se poi qualcuno volesse accusare Fenice di voler spaccare l’unità dei lavoratori, porgerebbe oltremodo il fianco ad alcune considerazioni: è unito un fronte dei lavoratori in cui ad alcuni viene data l’opportunità di progredire professionalmente e ad altri no? Noi stiamo costruendo il nostro senso di appartenenza. Lo stesso che hanno i dirigenti con i quali condividiamo gli stessi titoli. Attaccare per questo solo i Funzionari sarebbe strumentale.

Contestualmente all’azione delegittimatoria, secondo uno schema ben collaudato, potremmo assistere all’interesse di qualche decisore sindacale alla nostra causa. La coincidenza con il nostro esordio e con la nostra presenza certificherà la strumentalità di tale interesse. Contano le firme apposte sul CCNL. Tutto il resto è marketing e noi, che di campagne pubblicitarie ne abbiamo viste tantissime, puntiamo dritto al cuore del problema che ora vogliamo risolverci da soli.

L’adesione a FENICE costa lo 0,50% sullo stipendio. E’ la quota minima stabilita dalle norme affinchè il Sindacato abbia rappresentatività (un’altra assurdità concepita per evitare eventuali scomode concorrenze sindacali come la nostra che avrebbe richiesto una quota molto inferiore) . Corrisponde, in media a 13/14 euro mese. Offrici un aperitivo al mese per sostenere un progetto che potrebbe cambiare la tua vita professionale o farti andare in pensione con un riscatto di orgoglio.